L'eredità di Solar Orbiter


I grandi osservatori spaziali dell’ESA e della NASA

Solar Orbiter è il più recente grande osservatorio dedicato allo studio del Sole ad essere installato nello spazio. Lo hanno preceduto tre osservatori spaziali considerati pietre miliari nella storia dell’astrofisica spaziale:

Apollo Telescope Mount sullo Skylab (ATM; NASA, 1973‑1974) — È stato il primo osservatorio ad operare dallo spazio. Le osservazioni erano eseguite a bordo dal team degli astronauti dello Skylab. ATM era costituito da 900 kg di strumentazione scientifica per studiare lo spettro elettromagnetico solare dalla luce visibile ai raggi X.

L’Apollo Telescope Mount su Skylab.

Gli astronauti di Skylab.

Solar Maximum Mission (SMM; NASA, 1980‑1989) — Il primo osservatorio spaziale ad essere riparato dagli astronauti nello spazio nel 1984. Il primo osservatorio, con 600 kg di strumentazione a bordo, dedicato allo studio dei fenomeni esplosivi del Sole – i brillamenti solari – osservati nella banda dello spettro elettromagnetico dalla luce visibile ai raggi gamma.

Solar and Heliospheric Observatory (SOHO; ESA/NASA, 1995-today) — Il primo osservatorio che ha studiato il Sole per più di due cicli solari, con telescopi (600 kg di carico scientifico) per l’osservazione dalla luce visibile all’estremo ultravioletto. Le osservazioni si protraggono per 24 ore al giorno dal punto Lagrangiano L1 a 1.5 milioni di chilometri dalla Terra, sia con strumentazione in situ sia con telescopi per l’osservazione remota del Sole.

L’osservatorio Solar Maximum Mission ancorato sullo Shuttle durante la prima riparazione di satellite effettuata nello spazio.

Solar Orbiter (ESA-NASA, 2020-2030) — Solar Orbiter è il primo osservatorio ad osservare il Sole a distanza ravvicinata (0.28 UA al perielio) e al di fuori dell’eclittica (fino a 33°), con telescopi adatti a catturare la luce dal visibile ai raggi X e con strumenti in situ per misurare le condizioni dell’ambiente attraversato dal Solar Orbiter.


Sonde eliosferiche dell'ESA

Solar Orbiter è la più recente di una serie di sonde di avventurose missioni spaziali Europee, nate per esplorare l’eliosfera.

Helios I e II (ESA, '70s) —Le sonde Helios hanno esplorato la regione eliosferica tra 0.3 e 1.0 UA (1 UA è la distanza Terra-Sole). Sono le navicelle che finora si sono avvicinate di più al Sole, portando a bordo strumentazione per le misure in situ, cioè per sondare direttamente il plasma attraversato dal veicolo spaziale durante il suo viaggio interplanetario.

Ulysses (ESA/NASA, 1990-2009) — È la sonda che ha esplorato le regioni polari dell’eliosfera tra 1.6 UA e 5.0 UA, con strumentazione in situ, progettata per studiare il plasma interplanetario da essa attraversato.